La BICIPOLITANA

Sebbene la vista di una intricata rete di linee colorate possa evocare l’immagine familiare della Metropolitana di Milano, l’immagine in copertina non è affatto la mappa dei treni del capoluogo lombardo. Piuttosto, rappresenta lo schema della “Bicipolitana” o, più accuratamente, il progetto di una Rete Espressa Ciclabile.

Questa brillante idea è nata dalla mente di uno studente milanese con l’arduo scopo di promuovere la mobilità sostenibile, in particolare l’utilizzo della bicicletta. Il progetto si basa su una decina di percorsi che attraversano la città da nord a sud e da est a ovest, seguendo gli assi principali del tessuto urbano. A questi percorsi si aggiungono tre linee circolari e ben diciotto velostazioni.

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La rete “Bicipolitana”, già presente da tempo in molte altre città come Bologna e Parigi, sarebbe un’aggiunta preziosa alle ciclabili inserite nel Piano di Mobilità Sostenibile, favorirendo uno spostamento più veloce e ecologico per la città.

Nella presentazione del progetto, condivisa sulla pagina social Velocipedi, sono chiaramente delineati i criteri fondamentali necessari per lo sviluppo della rete di vie ciclabili: infrastrutture coerenti lungo l’intero percorso; separazione fisica dagli altri utenti della strada; incroci protetti; adeguata segnaletica lungo gli itinerari; larghezza sufficiente e collegamento con le piste ciclabili locali.

La “Bicipolitana” non è solo un progetto, ma una visione ambiziosa che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui ci muoviamo nella nostra città, rendendola più vivibile, sostenibile e attiva per tutti i suoi abitanti.

Le piste ciclabili proposte sarebbero progettate per essere completamente separate dal traffico veicolare, inclusi auto e moto, garantendo così un ambiente sicuro e tranquillo per tutti i ciclisti. Questo consentirebbe anche ai più giovani di muoversi liberamente e senza preoccupazioni per la loro sicurezza.

Secondo l’ideatore del progetto REC, la Bicipolitana potrebbe costare circa 42 milioni di euro, che arriverebbero a 50 contando anche le velostazioni per il parcheggio delle bici. Sono calcoli approssimativi, sia chiaro, l’idea però ha delle basi solide e presto finirà sui banchi della Commissione Mobilità Attiva del Comune di Milano.

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