Finale con imprevisto nella gara maschile, mentre nelle donne…
La Traka 200 si è disputata sabato scorso e ha visto due gare emozionanti: una dominata da Carolin Schiff (Canyon CLLCTV) nella categoria femminile e un finale al cardiopalma tra gli uomini, con uno sprint a tre che si è concluso con una penalizzazione e un cambio di vincitore.
Schiff ha conquistato la vittoria femminile con un distacco di oltre nove minuti dalla seconda classificata, Klara Sofie Skovgaard Hansen (PAS Racing), mentre Rosa Maria Klöser (MAAP Gravel Privateer) è arrivata terza con un ritardo di oltre 20 minuti. La tedesca ha commentato: “Ho sempre un motore potente nel finale di gara. Sono riuscita a spingere forte e questa volta era la mia giornata. Vincere di nuovo era proprio il mio obiettivo”. Schiff ha elogiato la prestazione della giovane seconda classificata Skovgaard Hansen: “È stata bravissima, è il futuro”.
La gara maschile è stata molto più movimentata. Sul traguardo ha tagliato per primo il traguardo Frederik Rassmann, ma una penalizzazione ha consegnato la vittoria finale a Petr Vakoc (Canyon Integray). Vakoc e Jasper Ockeloen (Sockeloen/Canyon) sono giunti all’ultima curva insieme a Rassmann, che si è portato rapidamente in testa e ha mantenuto la posizione fino al traguardo con un margine sufficiente per esultare a braccia alzate.
La sua gioia, però, è durata poco. “Una penalità di cinque minuti lo ha allontanato dalla vittoria”, hanno comunicato gli organizzatori in un comunicato stampa. “Il regolamento è chiaro: non si può ricevere assistenza al di fuori dei punti prestabiliti, e il corridore tedesco non ha rispettato le regole”. Rassmann ha dichiarato su Instagram: “Purtroppo ho commesso un errore nella zona di rifornimento e ho preso una penalizzazione. Ci rifaremo la prossima volta”.
Vakoc, secondo classificato alla Unbound Gravel 2023, è salito così sul gradino più alto del podio, con Ockeloen spostato al secondo posto e Johan Jacobs (Movistar) al terzo. Tra i primi dieci spiccava anche un altro nome noto del ciclismo su strada: Greg Van Avermaet, ex campione olimpico e vincitore della Parigi-Roubaix, che si è piazzato settimo in questa gara che parte e arriva a Girona.
La Traka, punto di riferimento per la scena gravel europea, fa parte della Gravel Earth Series – uno dei cinque Global Events – e la 200 km si disputa insieme a una gara da 360 km, che si è svolta venerdì, mentre domenica sono previste distanze più brevi.
Peter Stetina (Canyon) e Karolina Migoń (PAS Normal) hanno vinto la gara da 360 km, accorciata di circa 20 km a causa delle intense piogge dei giorni precedenti. Anche la 200 km è stata accorciata di tre o quattro chilometri rispetto ai 196 km previsti.
Nella Traka 100 di domenica, la SD Worx-Protime ha portato il suo dominio stradale anche sullo sterrato. La vincitrice dell’anno scorso, Lorena Wiebes, non ha avuto una giornata fortunata, come testimoniato dalla foto pubblicata su Instagram in cui la si vede camminare con la bici in spalla, camere d’aria sgonfie e ruota piegata. Tuttavia, le sue compagne di squadra hanno assicurato il dominio del team SD Worx-Protime in cima alla classifica, con Marie Schreiber prima, Anna van der Breggen seconda e Femke Markus terza.
Nella gara maschile da 100 km, i compagni di squadra del Groove Gravel Alexys Brunel e Jugo Drechou hanno conquistato i primi due posti, mentre Thomas Couzens (Ribble Collective) è arrivato terzo.
Il prossimo evento del Global Earth Gravel è la Migration Gravel Race in Kenya, dal 18 al 21 giugno, mentre la finale del Gravel Earth si svolgerà al Ranxo Gravel dal 12 al 13 ottobre.