L’Alzaia dell’Adda e il Ristoro Stallazzo: una bellezza in pericolo
Lungo il corso del fiume Adda, tra la storica centrale idroelettrica Bertini e il Ristoro Stallazzo di Paderno d’Adda, si snoda uno dei percorsi più suggestivi della Lombardia. L’Alzaia dell’Adda non è solo un itinerario cicloturistico di rara bellezza, ma anche un luogo di incontro tra sportivi, ciclisti appassionati, famiglie e camminatori. Un tratto che unisce natura, storia e tranquillità, offrendo a chiunque la possibilità di immergersi in un ambiente unico.
Purtroppo, però, questa perla del territorio lombardo rischia di perdere uno dei suoi punti di riferimento più importanti: il Ristoro Stallazzo. Dal 1° dicembre 2024, questo storico presidio, gestito dalla cooperativa sociale Solleva, chiude le sue porte. Una notizia che scuote chi ama percorrere l’Alzaia, non solo per la perdita di un punto di ristoro, ma anche per ciò che il Ristoro Stallazzo rappresenta.
Un luogo di valore sociale e comunitario
Lo Stallazzo non è un semplice bar o ristorante. È un centro di accoglienza per cicloturisti e visitatori, l’unico su un tratto di ben 30 km. Qui, oltre a un servizio di ristoro, si svolge un’importante attività sociale: il coinvolgimento di persone diversamente svantaggiate, coordinate da un team di volontari. Una realtà che unisce economia, solidarietà e territorio.
La chiusura dell’Alzaia: un problema irrisolto
La causa principale di questa chiusura è la limitazione del transito sull’Alzaia dell’Adda, interrotto da tempo a causa di una frana. Questo blocco non solo ha ridotto il numero di visitatori, ma ha anche messo in difficoltà economica un presidio che dipende dal flusso continuo di cicloturisti e amanti della natura.
Eppure, nonostante l’importanza strategica e sociale dello Stallazzo, sembra che nessuno si stia impegnando concretamente per risolvere la situazione.
Un appello alla Regione Lombardia
È il momento di agire. La Regione Lombardia deve intervenire con urgenza per riaprire l’Alzaia al passaggio di pedoni e ciclisti, rimuovendo il materiale franoso e ripristinando il transito. I tempi non possono più essere rimandati: ogni giorno che passa rappresenta una perdita per la comunità, per i lavoratori dello Stallazzo e per il patrimonio ambientale e turistico della zona.
Facciamo sentire la nostra voce
Come appassionati di ciclismo e amanti dell’Alzaia, abbiamo la responsabilità di sostenere questo appello. Ogni firma alla petizione rivolta alla Regione Lombardia può fare la differenza. Non si tratta solo di riaprire un sentiero, ma di preservare un bene comune, un luogo che rappresenta l’anima di un territorio.
Unisciti alla causa: fai sentire la tua voce e aiuta a riportare la vita lungo l’Alzaia dell’Adda.
Firma la petizione cliccando sul logo qui sotto!